Gli oggetti generati da determinati processi di lavorazione sfuggono all’idea progettuale del programmatore e del progettista, assumendo forme inaspettate e spesso geniali.
Non sono intenzionalmente ideati dall’uomo.
Non sono fatti dall’uomo.
Quale può essere il loro ruolo?
Può il lavoro dell’uomo rappresentare se stesso anche quando un qualcosa d’imprevisto ne altera il risultato?
Può il lavoro non fatto dall’uomo rappresentare il presente?